Hugo Häring

Il Segreto della Forma, Storia e Teoria del Neue Bauen, a cura di Sergio Polano, Jaca Book, Milano 1984, p. 133.
Lavorare sulla pianta. Una prosecuzione del discorso su “geometrico e organico”
“Baukunst und Werkform”, n. 5, 1952, pp. 132-136.
Nella costruzione delle nostre case, la situazione economica ci costringe a definire preventivamente i costi, cioè a prediligere i fattori tecnici. Il lavoro di progettazione si svolge all’insegna dell’imperativo dettato dalla componente tecnica, alla quale vengono subordinate le esigenze formali. È un errore; tecnica e forma sono legate da una relazione operativa: la forma rappresenta un partner spirituale, le cui energie creative indicano alla tecnica la via da seguire. Se il rapporto si inverte, l’obiettivo dell’opera risulterà distorto; ma non è certo questa l’intenzione.
Il tentativo di elaborare analiticamente il tema che viene proposto anche dal punto di vista della forma, può essere non solo giustificato ma addirittura necessario, a prescindere dal fatto che le condizioni economiche non permettano ancora di realizzare un progetto così configurato, verificandolo nella costruzione. Il tema della forma dev’essere esaminato – questo è il senso – considerando la casa esclusivamente come organismo, una volta esaurita ogni sua possibilità di evoluzione nel regno formale della geometria. Anche se il tema formale muove dall’area di egemonia geometrica verso il regno della struttura organica, non ha completamente lasciato l’area geometrica. Il passo ancora da compiersi riguarda la liberazione del lavoro formale da vincoli sia tecnici sia formali imposti dalla geometria. Si dovrà stabilire o anche rispristinare il ruolo degli oggetti quali essenze al servizio della vita. Il ruolo delle armonie geometriche stesse, in cui si rispecchiano le leggi operative cosmiche della materia.
[…] Da qualche tempo si lavora considerando la pianta quale opera organica. Le si domandano prestazioni che non sono state chieste all’abitazione, considerata oggetto di rappresentazione sociale. I problemi tecnico-abitativi appaiono come i più importanti; la luce e l’aria sono divenuti fattori decisivi, ai quali si affiancano esigenze vitali ancora assenti nell’antica forma abitativa, in quanto legate alla forma. In tal modo la casa viene già concepita come opera organica, anche se non corrisponde in pieno al concetto organico.
Per rispondere alle esigenze dell’opera organica, dovremmo opporci ai vincoli formali della geometria. Non siamo ancora giunti a tanto, perché dovremmo rinunciare ai vantaggi offerti dalla tecnica razionale. Il nostro lavoro non riguarda specificamente l’opera organica, bensì quella formale, da elaborare anzitutto nell’opera organica.
Distinguiamo opera organica e opera formale quali due diversi livelli dell’opera creativa. Per chiarire concetti così importanti per la nostra tematica, ma raramente usati, li spieghiamo con un esempio: l’opera organica prodotta dall’uomo è sempre identica ed è oggetto di un ciclo vitale. L’opera formale, invece, è sempre diversa e non è mai la stessa. Se a un’opera organica è dato esser perfetta, l’opera formale può risultare invece priva di qualità. L’opera formale deve agire sull’opera organica, altrimenti è priva d’essenza. L’opera formale è apportatrice di vita.
Il Segreto della Forma, Storia e Teoria del Neue Bauen, edited by Sergio Polano, Jaca Book, Milano 1984, p. 133.
Lavorare sulla pianta. Una prosecuzione del discorso su “geometrico e organico”
“Baukunst und Werkform”, no. 5, 1952, pp. 132-136.
When we build a house, economic considerations force us to first look at the cost, and for this reason technical aspects come first. Design work is dictated by technology, and formal work comes second. This is a mistake. Technical aspects and formal work are linked by an operational relationship: formal work is a spiritual partner whose creative energies chart the path for technology to follow. If the relationship is reversed, the aim of a work will be distorted, though this is certainly not the intention.
The analytical development of a proposed theme also in terms of formal work may not only be justified but perhaps even necessary, despite the fact that economic considerations still do not make it possible to carry out such a project, verifying it in the construction phase. The theme of form must be examined by considering a house exclusively as an organism, once it has completed it evolutionary phase in the formal realm of geometry. Even if the theme of form shifts from the area of geometric hegemony towards the realm of organic structure, it does not completely leave the geometric area. The next step is to release form from the technical and formal constraints imposed by geometry. The role played by objects as essences that express life will have to be established or re-established, as also the role of geometrical harmonies, which reflect the operational cosmic laws of matter.
[…] For some time we have been working by assuming the plan to be organic. Things are asked of it that were not requested of the house, understood as an object of social representation. Problems of a technical-habitable nature seem to be the most important. Light and air have become decisive factors, together with the vital requirements that are still lacking in the old form of housing, still being linked to form. In this way, a house is already conceived as an organic work, even if it does not fully correspond to the organic concept.
In responding to the demands of organic work, we should react against the formal constraints of geometry. We have not come to that yet, because it would mean renouncing the advantages offered by rational technology. Our work does not specifically concern organic work but formal work, to be developed first of all in organic work.
We distinguish organic work and formal work into two different levels of creative work. To clarify such important, but rarely used concepts for our theme, let us look at an example. Organic work produced by man is always identical and is the object of a life cycle. Formal work, on the other hand, is always different and is never the same. If an organic work is considered perfect, formal work may lack quality. Formal work must act on the organic work, otherwise it is devoid of essence. Formal work is life giving.