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(Italiano) Eur: Se Terragni avesse vinto…

18 Apr, 2006 | Activities 2006

COMUNICATO STAMPA

Roma
Casa dell’Architettura
18 aprile – 6 maggio 2006

La Fondazione Bruno Zevi, in collaborazione con l’Archivio Cattaneo e il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giuseppe Terragni, intende partecipare alle celebrazioni per il centenario di Giuseppe Terragni, con un convegno, una mostra e la ristampa del numero monografico del 1968 de “L’architettura – cronache e storia” Omaggio a Terragni.
A partire dai progetti di concorso di Terragni – Lingeri – Cattaneo per il Palazzo dei Congressi il convegno si propone di ripercorrere la storia del quartiere Eur a Roma come contrapposizione tra il fronte modernista sconfitto e quello accademico piacentiniano. “Lo spirito ha le sue rivincite. Magari soltanto sulla carta, magari in sede polemica, magari nella gloria della sconfitta” come scrisse Pagano in un editoriale su “Casabella” da lui diretta (Le occasioni perdute).
Assistiamo oggi a una rivalutazione politico – culturale – turistica dell’Eur assunto nella sua totalità, senza distinguere tra sinistre realizzazioni del Ventennio ed esempi coraggiosi di architettura moderna, tutti accomunati in una sorta di terrain vague tra razionalismo e metafisica.
Occorre invece ribadire che l’Eur rappresenta la più grande occasione mancata per un’ipotesi urbana moderna e integrata. All’Eur ha vinto la visione scenografica e monumentale ideata dal fascismo, mentre ha perso definitivamente quella razionalista seppellita dai venti neo-classici scaturiti dall’alleanza tedesco-italiana.
Un giudizio sull’Eur oggi, ma anche una semplice visita guidata, non possono prescindere dalla consapevolezza di quello che l’Eur avrebbe potuto essere se Terragni e i suoi compagni avessero vinto.
La storia è nota. Risale al 1935 l’idea di Mussolini di una grande Esposizione Universale a Roma per celebrare il ventiseiesimo anniversario dell’era fascista: a carattere permanente, nella zona delle Tre Fontane, fuori Piano Regolatore, ipoteca per l’espansione futura della città verso il mare. Sul modello della Città Universitaria, l’incarico è affidato ad architetti di opposte tendenze: Marcello Piacentini, da un lato, Giuseppe Pagano e Luigi Piccinato, dall’altro.
Il primo progetto, pur con qualche indulgenza scenografica, è decisamente moderno: intorno a quattro edifici a torre si distribuiscono corpi più bassi, improntati a soluzioni tecnologiche avanzate, serviti da arterie di collegamento con svincoli e sopraelevate, attrezzati con un piano organico per il verde. Ma, scrive sconsolato Pagano su “Casabella”: “l’Olimpiade della civiltà si trasformò in un famedio da marmorino, vinse l’accademia, e sulla piallata delle Tre Fontane i due miliardi finora spesi monumentalizzarono il vuoto (…) Marcello Piacentini capitaneggia schiere di architetti disinvolti che scherzano con lo spessore dei muri e col pubblico denaro offrendo raccapriccianti esempi di leggerezza e gareggiando con gli scenografi da operetta pur di monumentalizzare l’Italia (…) la spudorata esibizione di marmi, di graniti, di metalli e di strutture costosissime serve soltanto a umiliare, avvilire e oltraggiare il vero e onesto carattere delle maggiori città italiane”.
Il piano particolareggiato del 1938, preludio alla Variante Generale del 1942, stabilisce definitivamente l’Eur polo della futura espansione urbana, ipotecando qualsiasi alternativa direzionale; Pagano e Piccinato, disgustati, si dimettono; i progetti vincitori dei concorsi indetti tra il 1937 e il 1938, come pure gli incarichi attribuiti, premiano un’immagine urbana retorica e celebrativa, monumentale e simmetrica, traboccante di marmi, pietre, mattoni, archi e colonne. Basti pensare al “Colosseo Quadrato” di La Padula, Guerrini e Romano e ai Palazzi dell’INA e dell’INPS di Muzio, Paniconi e Pediconi, le famigerate esedre che cingono la piazza. E non bastano a limitare lo scempio le schegge impazzite del Palazzo dei Congressi di Libera o l’Edificio delle Poste dei BBPR. Mentre il teatro all’aperto di Michelucci è iniziato e poi demolito, l’Arco di Libera rimasto allo stadio di disegno, il progetto di Terragni, unica vera eresia, scartato a favore di quello ben più conciliatorio di Libera.
Il disastro persevera nel dopoguerra, come attesta il Palazzo della Democrazia Cristiana di Muratori, mentre la crescita residenziale a macchia d’olio moltiplica ville e villette nel verde, configurando un quartiere che, grazie al persistere di alcuni presupposti iniziali, è tutto sommato godibile, efficiente, organizzato, ben servito. Neppure il moltiplicarsi, nei decenni successivi, di “episodi” moderni, dal Palazzo dello Sport di Nervi a quello dell’Eni di Bacigalupo e Ratti, dai bastioni della Esso di Moretti alla Torre IBM di Gino Valle, esempi di International Style, dal piano per il verde di Maria Teresa Parpagliolo fino al progetto di Fuksas per il Centro Congressi Italia e ai prossimi di Libeskind e Piano per i grattacieli degli uffici, riesce a riscattare un impianto che resta irriducibilmente e disperatamente fascista.
L’attualità dei progetti di Terragni, Lingeri e Cattaneo, Piccinato, Bianchetti e Pea, Gardella, BBPR, Figini e Pollini, non risiede tanto nella soluzione formale quanto nell’indicazione metodologica per la costruzione di una metropoli contemporanea.
Il convegno sarà accompagnato da una mostra dove sarà esposto il plastico originale del progetto di Terragni-Lingeri-Cattaneo, più le tavole di studio eseguite dall’Archivio Cattaneo sul progetto stesso, e un video che ricostruisca virtualmente l’immagine del quartiere con gli edifici moderni bocciati ai concorsi.
Nel corso del convegno sarà presentata la ristampa del numero monografico de “L’architettura – cronache e storia” Omaggio a Terragni.
L’iniziativa sarà affiancata inoltre dalla mostra Terragni Futuro, a cura del Prof. Antonino Saggio. Saranno esposti i lavori prodotti dagli studenti del corso 2004 presso l’Università La Sapienza di Roma: un’indagine sull’architettura di Terragni, che intende confrontare i progetti del celebre architetto con alcuni temi di ricerca attinenti l’Information Technology.

Interventi:

– Saluti Fondazione Bruno Zevi, Archivio Cattaneo, Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giuseppe Terragni

– A. Muntoni: il progetto di Terragni–Lingeri–Cattaneo per il Palazzo di Congressi

– A. Saggio: il progetto del Palazzo dei Congressi nell’ambito della produzione di Terragni – presentazione numero della rivista “Omaggio a Terragni”

– R. Mariani: se avesse vinto Terragni, quale Eur avremmo avuto?

– S. Garano: la sconfitta moderna come ipoteca per lo sviluppo di Roma

– M. Fuksas: Intervenire oggi all’Eur

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