Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

(Italiano) Zevi su Zevi. Architettura come profezia

19 Dec, 2018

«No all’architettura della repressione, classicista barocca dialettale. Sì all’architettura della libertà, rischiosa antidolatrica creativa»

Un diario personale e un grande affresco dell’architettura mondiale.

I luoghi, gli avi, la fatidica data di nascita, la cospirazione antifascista, l’esperienza americana, gli incontri, i personaggi, gli interventi sono qui narrati in prima persona. Zevi su Zevi è un diario ironico e polemico di un’avventura intellettuale, un collage autobiografico di immagini e testi in cui saggi critici, ricordi, prolusioni universitarie, aneddoti rivelano la passione per la storia, l’impegno politico, il rigore nella difesa delle idee che hanno segnato le scelte e la militanza.

Questa edizione ripropone l’impaginazione originale ideata e realizzata in ogni dettaglio da Bruno Zevi.
Il libro, «sempre personalizzato, cioè discorde, tinto di eresia, contestatario affinché si configuri e ti configuri in antitesi al vecchio, al ristagno, al corrotto, al logoro, al devitalizzato…», è anche, prima di tutto, un grande affresco dedicato all’architettura. In esso ritroviamo i maestri, da Brunelleschi a Michelangiolo e Palladio fino a Wright, Mumford, Gropius, Mendelsohn, e la critica, dall’analisi sul degrado culturale alla fondazione del Comité International des Critiques d’Architecture, dal fascismo in architettura al manierismo del linguaggio.

Testi raccolti in un lungo racconto di vita esplorata con l’intenzione di ribadire, pagina dopo pagina, la necessità di discutere sul «fare architettura».
E il monito è già nelle citate parole di George Steiner: «La nostra epoca non è ordinaria. Avanza sotto l’angoscia dell’inumano, sperimentato in una scala inedita di grandezza ed orrore. Ci sono piaceri di distacco che uno vorrebbe concedersi, ma non può».