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Scalea Bruno Zevi

24 Feb, 2003 | Activities 2003

La Giunta comunale di Roma, con delibera n. 806 del 30 dicembre 2002, ha deciso di intitolare a Bruno Zevi la scalinata prospiciente la Galleria Nazionale di Arte Moderna.
Il luogo scelto è particolarmente significativo, non solo perché adiacente alla Facoltà di Architettura, dove Zevi ha insegnato dal 1964 al 1979, ma anche perché nel 1995 la ferma opposizione degli intellettuali antifascisti ha sventato il tentativo della giunta Rutelli di assegnare lo stesso luogo al ministro fascista Giuseppe Bottai.

Rassegna stampa

Il 12 settembre 1995 la Commissione toponomastica del Comune di Roma approva, con 11 voti favorevoli e 4 contrari (Rosanna Barbiellini Amidei, Roberto Bruni, Giorgio Roberti, Pavan) la proposta del Sindaco di Roma Francesco Rutelli di intitolare al ministro fascista Giuseppe Bottai l’esedra prospiciente la Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Valle Giulia. Un affronto che suscita proteste immediate e indignate: dei rappresentanti della Comunità ebraica di Roma, delle associazioni nazionali ex deportati e perseguitati politici, di alcuni parlamentari di Rifondazione, dei Verdi, dei Democratici di Sinistra. Una petizione raccoglie in poche ore oltre 3500 firme: Rutelli ritiri subito la proposta; nessun riconoscimento venga dato a uno dei maggiori responsabili della promulgazione e applicazione delle leggi razziali.

Il 15 settembre la Giunta comunale vota compatta la delibera che rende esecutiva la decisione della Commissione toponomastica, con la sola eccezione di Loredana De Petris.

Ma la mobilitazione democratica e antifascista, a Valle Giulia, sotto le finestre del Sindaco e al Circo Massimo, costringono il 19 settembre Rutelli a fare macchina indietro.
Bruno Zevi è stato tra gli oppositori più convinti e partecipi.

Per questo, quando il 21 gennaio 2000, a pochi giorni dalla sua scomparsa, un gruppo di intellettuali, tra cui Rita Levi Montalcini, Furio Colombo, Gad Lerner, Francesco Rosi, Piero Sartogo, propone di intitolargli un luogo a Roma, in molti, compreso l’allora Ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri, si fa strada l’idea di dedicargli proprio quello negato a Bottai.

Lo stesso che il 30 dicembre 2002 la Giunta Comunale intitola “Scalea Bruno Zevi”.

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